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La nostra

Storia

Segue, sullo stesso lato, la villa Federica, eretta all’inizio del XVI secolo dai Contrari e successivamente passata ai Pepoli, dopo varie trasformazioni, ora di proprietà della famiglia Spisani.
Dopo una leggera discesa si arriva nella piazza del paese, un’area che in origine era cinta sul lato ovest da una serie di portici, oggi limitati a breve tratto.

Dopo la piazza, imbroccando via Gramsci, troviamo sul lato sinistro la cinquecentesca dimora estiva di Virgilio Ariosto, figlio del poeta Ludovico, attualmente sede del museo archeologico “G. Ferraresi”.
Al termine della via, si arriva alla Rocca Possente, di cui si ha notizia sino dal 1362. Eretta da Nicolò II d’Este sulle rovine di una precedente costruzione, la Rocca presenta una pianta a stella a quattro punte, inscrivibile in un quadrato.
Dopo il terremoto del 2012 tutti i monumenti sono in fase di restauro.

Stellata

La Nostra Terra

Antico possedimento Estense, passò ai Contrari che vi tenevano un Visconte e successivamente ai Pepoli di Bologna. Quale confine dello Stato Estense e successivamente Pontificio, Stellata fu costantemente un presidio militare, soggetto a ripetuti interventi di fortificazione e di controllo idraulico del territorio.

Si arriva a Stellata abbandonando la strada per Sermide e prendendo l’argine destro del Po.
Prima di giungere nell’abitato si fiancheggia l’imponente impianto idrovoro delle Pilastresi, uno dei più grandi di Europa,
Percorrendo la strada posta sulla sommità dell’argine maestoso del Po, prima ancora di sottopassare il ponte che attraversa il fiume, si eleva, sul lato sinistro, la mole del cinquecentesco magazzino di sale, ormai ridotto ad un rudere.

Da quest’ultimo, con funzione d’angolo, emerge la cinquecentesca Torre Pepoli, restaurata nel 1655, cui è stato aggiunto successivamente l’orologio.
A chiusura della piazza vi è la chiesa parrocchiale, le cui origini risalgono al XIV secolo. Il campanile, invece, risale al 1835.